Daniela Zamberlan di Raffaele De Salvatore

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La poesia "La ferita" di Daniela Zamberlan si presenta come una profonda riflessione sulla fragilità umana, resa con un linguaggio denso e ricco di sfumature. L’incipit, “Ecco / Il mondo si spezza”, cattura immediatamente l’attenzione, introducendo un’immagine di frattura e disgregazione causata dal “peso della nostra solerzia”. Il termine “solerzia” sembra carico di ironia, richiamando un eccesso di zelo che, anziché costruire, finisce per logorare.

La poesia esplora poi il tema della fragilità sommersa, descrivendola come una forza non affiorata, ma sempre presente, capace di manifestarsi quando si rompono le “forme sicure (certe)”. Questo frammentare è presentato non come una sconfitta, bensì come un’opportunità per scoprire una nuova umiltà e un rinnovato equilibrio.

Il tono diventa più riflessivo nel descrivere la resistenza come un emblema, un simbolo di lotta silenziosa contro le avversità. La chiusura suggerisce un invito alla trasformazione e alla scoperta di un ristoro condiviso, che si oppone al conflitto, creando invece uno spazio di riconciliazione.

Nel complesso, “La ferita” è una poesia che esplora la dualità tra vulnerabilità e forza, offrendo una lettura intima e universale della condizione umana.

 

Intervista

 

 
-Domanda:
Quali sono, secondo lei, i temi più urgenti da esplorare nella poesia contemporanea?
-Risposta:
Soffermare l'attenzione sulla ricostruzione del valore umano conseguenza, alla sua mancanza, è l'assenza di empatia tra le persone. Sentire il dolore dell'altro è riservato a pochi, questo però potrebbe essere la svolta dell'umanità, e la poesia il tramite per essere coinvolti in prima linea. Entrare, in punta di piedi, nella vita altrui, confidando nella fiducia reciproca, e lasciarsi andare al bene condiviso, nella totale libertà di espressione, senza giudizio, è il mondo che vorrei, il mondo che appartiene a tutti allo stesso modo, perché il principio e la meta, è il Bene Comune. Quando si arriverà a sentire propria la sofferenza di altri, senza esserne compromessi direttamente, solo allora comprenderemo il vero significato dell'amare, della volontà a non ferire, della possibilità di incontrarci e condividere idee superiori per soluzioni urgenti e poterle realizzare. 
Scrissi a questo proposito questa poesia:
"Senza se"
Se amassimo 
come vorremo essere 
amati
Se il sorriso che spicca
sul volto
fosse il doppio 
del nostro sull'altro
Se l'occhio scoprisse 
il luccichio suscitato
dal riverbero
del nostro sole
E la sorgente imperiale 
dell'anima invadente 
esplodesse vigorosa
libera di Essere 
solo allora
comprenderei che
"Essere Amati"
è lo stesso che Amare
(L'invito è quello di declamarla, togliendo il "se", mentalmente. La lettura risulta totalmente diversa, con un significato da meditare).
La poesia non è soltanto emozione ma creazione di sentimento che apre porte ignote, dove traspare bellezza. 
 
 
-Domanda:
Come riesce a trasmettere emozioni profonde utilizzando un linguaggio sintetico e spesso simbolico?
Risposta: 
-Affido la mia anima al suo Sentire. La mia mano è soltanto il mezzo materiale per poter trasmettere emozioni e sentimenti attraverso lo "scripta manent". 
Il dono della sintesi diviene prezioso nel momento in cui, pensieri e parole si raccontano all'unisono sulla stessa vibrazione, dove le energie trovano ristoro e amalgamano nella frequenza risonante, creando armonia.
<Socrate affermava che la Mente divina ci ha dato il logos per fissare i rapporti ed arrivare a conoscere. Per Pitagora il logos diventa "Harmonia Mundi" l'insieme di linguaggio, razionalità, e misticismo...L'Universo "canta" e l'uomo è una nota dell'immensa sinfonia cosmica>.
E' il percorso di evoluzione interiore che ci fa avvicinare al pensiero naturalistico, ecco poi che i simboli divengono primari, nell'esposizione della poesia intrinseca all'avvinemento, espressivo di essere un Tutt'uno nell'universo...La Natura ci indica la via, per ricongiungerci ad essa, con corpo, anima e spirito.
 
-Domanda:
Cosa la spinge a scegliere la forma poetica rispetto ad altre forme espressive, come la narrativa?
-Risposta:
Ho dato vita alla "Poesia Motivazionale per Evolvere", per prestare un servizio. Un viaggio di amore interiore, dove la protagonista assoluta è la propria persona, incontrando profondità ed equilibrio, per la trasformazione dell'Essere, riscoprendo la natura della propria Essenza, punto nodale per poter incontrare la Luce, appunto, "effetto LUCE".
Dopo aver pubblicato un libro di narrativa psicologica, dove soffermo l'attenzione su diversi temi, del vivere quotidiano, dando l'opportunità al lettore di contemplare la crescita interiore con una lettura insolita ed inattesa. 
La poesia a differenza della narrativa dà un approccio più diretto ed immediato e la partecipazione è schietta ed onesta,  tra l'autore e il lettore. 
La poesia, libera!
 
-Domanda: 
Esiste un'opera in cui si sente di aver raggiunto il suo apice creativo?
Se sì, quale è perché?
-Risposta:
Le poesie hanno tutte una storia personale degne di nota, dato che l'attimo catturato ha saputo far scaturire pensieri improvvisi, che solo il profondo di noi stessi conosce e all'occasione ideale sa far emergere come espressione unica ed inimitabile. 
Il cammino poetico è stato imponente nell'ultimo periodo, il quale ha saputo regalare istanti irripetibili, stimoli inconsueti perciò direi che l'opera prima, a mio dire, meritevole di titolo di mutamento, è stata la poesia "Interpretazione". Ho voluto osare,  nel proporre un termine fantasioso, al quale credo fermamente nella sua evoluzione, la parola "mattia" (derivazione da matto) come incipit al testo, per figurare un atteggiamento verbale, nei confronti di persona che sa distinguersi oppure è additata come strana, in una società molto selettiva quando si tratta di animi peculiari, oltre essere stata creata, questa poesia, come inno alla ricorrenza del centenario della corrente artistica del Surrealismo, la quale ha meritato  il riconoscimento "Premio 2024 Rene' Magritte" da parte della Commissione La Chimera Lecce, il 05.12.2024.
Oltre la Menzione di Merito su volume antologico e poesia finalista Premio Internazionale Poesia Inedita 5a edizione 2025 "La Panchina dei Versi" Aletti Editore 
"Interpretazione"
Ed è"mattia"1 
la parola chiave 
di questa nostra pazzia 
Poeti romanzieri 
o visionari artisti 
tutti uniti in
"de Chirico e Mirò"
"Magritte e Dalì"
surrealismo 
del subconscio 
Energia sostanziosa
dell'Essere vero  
mondi segreti svelati 
Miracoli magie 
affascinanti credenze 
Logica espiata 
dalla notte
amica
non delle tenebre 
ma della creatività 
Conscio e inconscio 
solo nell'arte 
incontra 
l'Assoluto 
 
(mattia1 da matto)
 
 
-Domanda:
Quale è la sua opinione sul futuro della poesia nell'era digitale?
-Risposta:
Ritengo che ogni tempo abbia la propria modalità di espressione. La tecnologia è mezzo duttile per facilitare ricerca e conoscenza, qualora invece, l'uso sia spropositato e di basso intento, allora diviene pericolosa la sua necessità. La Poesia è capacità espressiva di purezza animica, manifestazione di stati d'animo insiti dell'essere umano, sia essi gioiosi sia dolorosi, comunque comunicativi e desiderosi di ascolto. Il digitale, 
parallelamente, necessita di divulgazione più veloce, e universale, 
è un'opportunità da considerare ma 
mai in sostituzione della bellezza umana...della penna!
 

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