Premio Gustave Flaubert

Francesca Bice Ghidini

Daniela Zamberlan

Poesia
 
"A presto - L'amore vitale"
Amatevi, 
sempre così. 
Abbiate,
sorrisi grandi,
occhi lucidi,
orecchie fini,
naso attento 
per i sapori 
dell'esistenza.
Sensi oculati, valori vivi
e sarà vera
la famiglia che create.
Pietro,
come roccia costruirà 
con voi, la danza 
della vita.
 

Nick James

Il Settimo Dí 

 
Il Nulla.
E quindi Luce,
nei vuoti astri ch'Ei riempì del Suo divin Amore, 
nell'immenso vuoto,
come fiamme ardenti nel Buio,
s'accense l'Universo.
Ov'Ei sempre Fu.
Quinci la Ribellion divina,
de i suoi spiriti 'l più evoluto,
e a sua superba Pena,
fu l'eccelsa Bestia, 'l Tentator caduto.
E il Creato venne: 
Ei i cieli e la terra fece,
solinga e informe,
le Tenebre d'in su l'abisso,
il Suo Spirito aleggea d'in su le acque, 
immense e quiete.
Indi Ei disse: "che Luce sia." E Luce venne e il resto Oblio.
Cosa gradita fu.
Calar de 'l sole e prima Luce.
E giunse il Primo.
Al che Ei disse: "siano le piogge e l'immenso oceano."
E tal fu. 
Le grandi nubi d'in su le acque e l'etereo mondo,
di Sua Prole gli occhi 'l celeste arco.
Calar del sole e prima Luce.
E fu il Secondo.
Ei disse: "le grandi acque si ritirino e che 'l suolo emerga e così avvenga, che 'l più sia mare e il resto terra."
Cosa gradita fu ed Ei soggiunse: "ch'essa germogli e piante produca, dal seme venga 'l frutto, ognun sotto 'l proprio gene."
E tal fu.
Piante, erbe e frutti, ognun secondo 'l proprio seme.
Gradita cosa fu.
Calar de 'l sole e prima Luce.
E venne il Terzo.
E al proclamar Ei disse: "siano gli astri e i celesti corpi, all'aiutar de 'l Tempo e de le feste il segno, il Sol e la Luna al discerner Dí e Tenebra."
E tal fu.
Cosa gradita venne.
Calar de 'l Sole e prima Luce.
E giunse il Quarto ed il seguente.
Indi Ei disse: "acquatile vita sia, che gli augelli volino d'in su la terra, d'in giù de gli immensi cieli." 
E al crear i grandi pesci e gli altrui simili,
i grandi alati fece,
ognun sotto i propri generi. 
E cosa buona fu e a color Ei disse: "fecondate e moltiplicate,
le fluide masse di vostra prole colmate e voi augelli vostri simili imitate."
Calar de 'l Sole e prima Luce.
Il Quinto fu ed Ei sí disse: "d'in su la terra vi sia vita, 
bestie, serpi e selvaggina.
E tal fu.
Cosa gradita venne.
Al che Ei decise: "sia l'Uomo a imago Nostro, 
che a Noi sia simile,
domini d'in su la terra le creature."
Ed Ei 'sí lo fece,
a imago Suo,
Corpo e Anima.
Ei li benedisse e a color 'sí disse:
"andate e fecondate,
la Terra con Amore assoggettate 
e ogni essere vivente dominate."
Ed Ei fece semi, alberi e frutti.
"Essi siano il vostro cibo."
E ad ogni esser d'in su la terra, 
la verde erba,
datosí lor soffio divino.
E tal fu, 
cosa più gradita.
Calar de 'l Sole e prima Luce.
Così fu il Sesto.
E allor che giunse il Fine,
divin Compimento,
e l'Opera Sua benedì, contento,
il Settimo Ei si riposó.

Rosetta Ventura