Intervista del giornalista Raffaele De Salvatore al poeta STEPHEN
C'è stato un momento o un evento specifico che l’ha indirizzato verso la poesia?
La voglia di scrivere è nata in giovane eta’.Nel contesto della famiglia,ove svolazzavano libri,musiche,srtrumenti e scalpelli,per la realizzazione di opere in marmo.Ma occorreva una maturazione esistenziale.Cosi’,ancora tagazzo,appena diplomato ed iscritto all'Universita’ in Italia,mi spedirono a Londra e poi a Cambridge.Fu scioccante,all'inizio,poi molto positiva,come
esperienza,ripensandoci a mente lucida.
Quali sono le sue principali fonti di ispirazione?
Erano i tempi in cui,in Hide Park,si sentivano poeti considerati strani,declamare poesie sull'Amore.La grande fonte della mia ispirazione. Scrivo queste righe lontano da casa,ogni tanto ho
bisogno di immergermi nel verde,in silenzio,per lasciare l’Anima a percepire il mondo dei pensieri.Altro spicchio o sfaccettatura del modo di amare.
Mi parli di SEPHEN e della sua storia
La mia vita? Molto comune,riservata e tribulata,come ogni altro essere umano.
Quali opere o figure letterarie hanno avuto un impatto profondo sulla sua poesia, se ci sono.
Senza dimenticare che alla Maturita’,quasi scandalizzando la Commissione,portai i testi di Lawrence. Amavo i classici ,ancora oggi,e per combnazione,il primo anno di Giurisprudenza,mi trovai a combattere con il testo in latino delle Istituzioni di Gaio.Battaglia vinta.Ho letto molto,di tutto,cercando di stabilre una rotta mia,assimilando tutto cio’ che intuivo,in testi di grandi scrittori,poeti,musicisti.
Come pensa che il ruolo del poeta debba cambiare in tempi di crisi o di trasformazioni sociali?
Il poeta non vive avulso dalla realta’.il suo ‘ modus vivendi’ non puo’ e non dovrebbe essere piegato ai dettami delle mode del momento.Se accade,certo si avrà ’ un successo clamoroso,che presto si affloscera’ su se stesso.E’ faticoso,soprattutto in un clima tribulato come l’attuale,mantenere una linea poetica coerente,precisa,ben delineata.Ma se il fine ultimo è trasmettere un messaggio il più universale possibile,occorre perseguire la linea poetica costantemente.Sul lato pratico della comunicazione,l’avvento dei social se da un lato ha resa opaca la lettura del cartaceo,d’altro canto ha allargato di molto la platea dei lettori,in tal modo il poeta ha la possibilita’ di diversificare gli approcci comunicativi.
Quanto è importante per lei il ritmo e la musicalità nella sua scrittura?
Quando rileggo le pie poesie, canticchio una Fuga di Bach. Mi viene spontaneo. Sono nato nella musica,ho una vecchia classica da cui cerco di non staccarmi mai,il ritmo e il tempo
delle pause,cui corrisponde la punteggiatura,o la lettura in audio,devono essere calibrate per formare un testo armonico. Alle volte tutto è perfetto,alle volte un po’ meno. Ma si rimedia.
Cosa ne pensa della critica? Pensa che sia utile al processo di maturazione poetica o preferisce rimanere indipendente dai giudizi esterni?
Il ruolo della Critica Letteraria è fondamentale. Ho passato anni sui libri,Italiano,Latino,Inglese,ed i testi di Critica,riuscivano ad ampliare lo spettro della visione del testo oggetto di studio.
Peccato che non sia più in uso questa pratica,se non per appassionati o cattedrattici. Io stesso,con mia grande sorpresa,sono stato chiamato da un canale social,ad esprimere una nota
critica su un Poeta conosciuto. Ancor piu’ sorprendente il fatto che sia stata letta,complessivamente,da migliaia di persone. Una esperienza per me innovativa,che mi hanno invitato a ripetere.
Acettare una sfida in punta di penna,porta solamente ad un miglioramento del proprio Io. Serve solo affrontarla con la giusta umilta’.
Che ruolo ha il pubblico nella sua scrittura? Scrive principalmente per se stesso o ha in mente un lettore ideale quando compone?
Il pubblico,nella sua assoluta difformita’,rappresenta una molteplice identita’ sociale e culturale. Ritengo errato scrivere per se’ stessi,il fine ultimo di chi si avventura nello scrivere,è comunicare
emozioni. Con l’avvento della tecnologia e le piattaforme social.si amplia lo spettro della comunicazione. Il pensiero deve necessariamente divenire più ampio,i concetti allargati ad un fine universale,ed è per questo che cerco di descrivere le mie emozioni,in un respiro piu’ ampio. Alle volte ti leggono in migliaia ed altrettanti ti criticano,forse per diverse concezioni del vivere,del
sentire,o forse perche’ poco abituati a percepire la possibilita’ di sognare un mondo migliore,piu’ popolato da Amore e non da fatti contingenti veramente indegni dell’Homo sapiens.
Bisogna avere il coraggio di sognare. Ne occorre tanto.
Come vede l'evoluzione della poesia oggi, nell'era digitale? La diffusione di piattaforme come i social media hanno cambiato il modo in cui si percepisce la poesia?
Chi decide di cimentarsi nello scrivere,deve necessariamente abbandonare ogni tipo di velleita’ letteraria. Questa predisposizione va affrontata col contagocce,senza la presunzione di essere i migliorio divenire subito premi Nobel. Facile cadere nelle trappole di chi ha fini diversi,rispetto alla bonta’ dello scrivere. È una sfida esistenziale,forse piena di soddisfazione,forse no.
Quale crede sia la funzione della poesia nella società contemporanea? Ha ancora il potere di cambiare il modo in cui vediamo il mondo?
Un consiglio per chi aspira a fare il poeta..Ma se l’istinto ti spinge in questa direzione,perche’ mai non farlo? Col tempo ci si rende conto di errori o mancanze. Occorre il coraggio di analizzarsi,correggersi,migliorarsi. Senza aver fretta.Se posso permettermi....Mettete un foglio bianco sul tavolo...una penna... Aprite il vostro cuore,il sentimento..Scrivete.Sarete stupiti di voi stessi... Scoprirete lati di voi che neanche potevateimmaginare... io,provo spesso questa sensazione .Aiuta a vivere.
La ringrazio di cuore per averci dedicato il Suo tempo e per aver condiviso con noi pensieri così profondi e personali. Le Sue parole sono state una fonte di grande ispirazione, e siamo onorati di aver potuto esplorare insieme il Suo mondo poetico. È stato un vero privilegio.