Simone Elia's Articles (10)

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Scende il tramonto

ogni volta che ti incontro

nel vento nero sordo

cercando una risposta

in questo orrendo mondo morto

 

scende il tramonto

maledetto il tuo incontro

mi obbliga ad uno scontro

quello che ho sempre perso

nel nostro sogno

 

scende il tramonto

sussur


Scenderanno sempre le ombre
non sono più un girino
che viveva nello stagno verde
ma un semplice rospo
con lineamenti orcheschi
che osserva le primavere e
gli autunni cambiare
in un'ora

le tempeste portatrici
di carestia e i
raccolti portatori di
solitudine

i fi


Si tratta solo di riempire quel vuoto
cerco un'anima in pace

non ho bisogno di un altro maremoto
cerco solo le armi della mia voce

guardami mentre canto
non ho lacrime nella foce

sembri un grande incanto
mentre nell'orizzonte tutto tace

corri, non voglio pag


Darei tutto
per ritornare
a desiderare
a sognare

per accendere
la luce della passione
il ritmo del
tuo dolore
il pianto
del tuo cuore

darei ogni cosa
per rivedere di nuovo
il tuo sorriso
laggiú sulle nuvole

Urla anche
chi non ha voce
urlano sempre
urlano nel mentre

l'urlo è la comunicazione
di chi con un libro
è meno importante
di un mattone

si urla
alla luna
affinché le stelle
ti diano compassione

vedi qualcosa luccicare
nel cielo
e perciò si pensa
che qualcuno ti a

E quante volte
ho visto il mare
cercando un
tuo segnale

e quante volte
ho poggiato lo sguardo
sulle stelle
per ritornare a desiderare

e quante volte
ho osservato
le nuvole
sperando in una forma

e sai quante volte
ho dormito con il
cuscino
pensando che fossi tu

È ricominciato un nuovo
maledetto giorno
è ricominciato
con l'ultimo canto dei cigni

questa notte
muore troppo veloce:
le cicale si abbandonano,
le formiche si nascondono

questa inutile palla di fuoco
che rinasce
dopo che i pianeti
sono morti

ci fa credere nell

Giornate secche
notti appaganti
caschi di merli
nei prati bruciati

notti di Baudelaire
albatri scambiati
marinai allenati
ali di piombo

notti di Van Gogh
cieli morti
case piangenti

pozzi verdi
oceani neri
fiumi rossi

Questi cuscini
ingordi del mio dolore
bevono avari
ogni notte

queste lenzuola
maledette dalla solitudine
mi attirano a sé
per non farmi fare il cane

questo letto
cosí piccolo
sembra contento
che sia il suo re

mi attirano a loro
come se fossi
sia il figlio che il

Ho ripreso di nuovo 

questa penna

consapevole che l'inchiostro

non è mai cambiato

 

ti scarabocchio e poi 

ti cancello

come se potessi cancellare

ciò che ho dentro

 

vivi come me 

la delusione 

della guerra mutilata 

 

la sofferenza

di un fiore 

mai nato 

 

il terrore