Rosy Gallace

Rosy Gallace

Fuga dalla città

Me la ricordo quella sera d’estate.
La fuga dalla città, il ristorante sul lago,
Il cielo stellato, la luna e le barche
che si specchiavano sull’acqua.

Me la ricordo la musica che arrivava
soffusa e discreta dalle balere
e attutiva il battito dei cuori.

Me le ricordo le lenzuola bianche
ricamate come pianure colorate
mentre la luce gialla di una lampada
racchiudeva i sogni in una stella.

L’alba arrivò in fretta e ci colse
all’improvviso nudi e smarriti nella
luce che ci abbagliava, sospesi in
un tempo senza tempo, quasi irreale
che sapeva solo di magia.

Anche stasera il cielo è stellato.
La luna e le barche si specchiano
nell’acqua, c’è aria di festa e i fuochi
d’artificio colorano l’aria.

Ti cerco tra le bancarelle sparse sul viale,
tra la musica dolce che arriva da lontano
e si confonde col vociare dei ragazzi
seduti sulle panchine abbracciati
e innamorati dell’amore.

Ti ritrovo nel quadro di un pittore
mentre seduto all’angolo del viale
è intento a spiare gli sguardi indiscreti
dei passanti che si posano indifferenti
a fissare l’eterno di un dipinto.

Tutto appare come allora, soltanto
il tempo non è più un alleato, testimone
di una vita e di un amore nascosto
come nido in una nuvola di cielo
nella cattedrale del tempo.
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Il silenzioso scorrere del tempo

Come posso spiegarti
qual è il suono della tua voce
quando mi chiedi di porgerti occhiali?

Come posso raccontarti
com’è il sapore del silenzio
rotto dal fruscio delle pagine di giornale
mentre affondi tra le notizie del giorno?

Poi torno a sedermi davanti alla finestra
col mio libro tra le mani fino a quando
le righe appaiono invisibili.

Lentamente le ciglia si chiudono e stille
di rugiada scendono sul viso che raccolgo
tra le mani come in una conchiglia.

Allora il verso si posa sul foglio
e diventa emozione. Il respiro è leggero
e la vita nel petto batte come un ruscello.

Silenziose gocce di pioggia
rigano i vetri disegnando ricami informi
nella sera che cala tra le ombre
e scendono dal cielo con lievi inchini.

Trascino la notte pensando al tempo
che silenzioso scorre sulle nostre vite
mentre tu percorri i miei pensieri interrotti
da una veglia leggera che di tanto in tanto
chiude il sipario dei sogni.
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Petali di luce

Ho rubato al vento
i sospiri dei fiori
sbocciati per te.

Ho catturato un volo d’aquila
che odorava di roccia
nella chiara fonte di un terso
e ventoso mattino d’aprile.

Ruberò pietre alla luna,
frammenti alle stelle
per illuminare le tue vie.

Sarò per te chicco di grano
che sulle zolle del mio silenzio
rinascerà per essere spiga.

Con pazienza
tesserò nel tuo cuore
diademi di luce
che un tempo sfoglierai leggeri,
come petali di rose
nel giardino dei tuoi giorni.

Camminerò sulle orme
del tuo viaggio,
affronterò il tuo sguardo
fiero e sincero,
ti aspetterò, laddove il sole
non tramonta mai
e ti offrirò un’alba
vestita solo di speranza.
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Sono nata in Calabria nel 1948 e li ho vissuto fino all’età di 14 anni.
Negli anni ’60 mi sono trasferita con la mia famiglia a Legnano Prov. di Milano dove ho studiato e lavorato .
Ho vissuto gli anni dell’infanzia e parte della giovinezza a contatto quotidiano con la natura rigogliosa della terra calabrese.
Mi inebriavo del profumo dei fiori, del canto degli uccelli, del sapore dei frutti lungo i sentieri del ‘mio’ bosco, ideale luogo di meditazione, ascoltatore fidato dei piccoli segreti del cuore e balsamo nei momenti di malinconia.
Da quando mi sono trasferita nella Lombardia operosa, rumorosa e frenetica, provo una crescente nostalgia per quelle visioni rasserenanti, per la luce delle albe e dei tramonti, per le nitide trasparenze del cielo.
Oggi sento spesso il bisogno vitale della quiete di allora: per ascoltarmi, per liberare le mie emozioni, per trarre ispirazione dagli sguardi, dai gesti e dalle storie delle persone incontrate nel mio cammino.
Per questo motivo nelle mie opere si trovano spesso le parole ‘luce’ e ‘silenzio’: esse esprimono le sensazioni che meglio mi rappresentano, che hanno accompagnato tanti momenti (mesti o gioiosi) della mia esistenza.
Fin da ragazza ho sempre avuto la passione di scrivere poesie e racconti.
Mia madre trovava in ogni angolo della casa pezzetti di carta con scritte delle frasi . Erano pensieri che scrivevo in momenti più strani e che lasciavo in giro per le stanze.
Negli anni ’70 stampai la mia prima raccolta di poesie. Quando a volte mi capita di leggerle provo una grande tenerezza. Erano parole semplici dettati dall’età.
Dal 2011 inizio a partecipare ai concorsi letterari Nazionali e Internazionali ottenendo numerosi e prestigiosi riconoscimenti tra i quali Premio alla Cultura con l’Encomio da parte del Sindaco della mia città.
Sempre dal 2011 sono l’ideatrice, la Presidente e l’organizzatrice dei concorsi Letterari Nazionali e Internazionali di “Premio Città di Rescaldina”, “Cristoforetti Servizi Energia”, “Nobile Contrada San Magno”.
Organizzo reading poetici, presento libri, sono componente di Giuria in vari Concorsi Letterari.
Faccio parte del coro “Corus Day” di Rescaldina, città nella quale ora vivo e insegno volontariamente lingua italiana agli stranieri.
Ad oggi ho pubblicato libri di poesia “Piccoli Frammenti”, “I giorni che restano”, ”Le parole taciute”, “Tracce di Memoria” . Alcuni miei libri sono stati tradotti in lingua: Inglese, Albanese, Rumena  dalla Giornalista e Scrittrice Irma Kurti. Ultima silloge “Oltre le parole” edita da Pegasus Edizione.
Ho partecipato e collaborato alla rappresentazione dell’Opera Teatrale “Ombre di Tormentosa Memoria” scritta e diretta dal Poeta, Scrittore e Regista Fabiano Braccini in memoria delle vittime dei lager Nazisti della quale sono anche Segretaria di produzione, presentata in vari teatri della Lombardia.


Rosy Gallace

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