Se potessi avere, sarebbe un ruscello
di fianco casa, che discende il pendio,
abbevera dalla sua lingua
perpetua e gentile il mio animo
sempre troppo sazio di fumo.
Se potessi volere, sarebbe
il bacio caldo di un’armonia,
due sole note che lente scivolano
dentro il petto,
liberano un nuovo desiderio.
Se potessi amare, sarebbe
l’inesplicabile, d’arte un’eco
che non scompare: muta oltre
l’umano divenire;
sarebbe la vastità dell’essenziale,
che sa bene di cercare sé stessa
mentre danza
sottile come vapore.
E quando il Sole sarà maturo
pronto da cogliere,
solo allora saprò
d’aver potuto.