Ettore Scola

Nato a Trevico il 10 maggio del 1931, poco dopo la nascita si trasferisce con la famiglia a Roma, nel rione Esquilino, dove cresce e frequenta il Liceo classico Pilo Albertelli. Appena quindicenne disegnava vignette che portava alle riviste umoristiche Marc'Aurelio e Il travaso delle idee. Ancora studente della facolta di giurisprudenza presso l'Università di Roma, è un giovane collaboratore dello stesso Marc'Aurelio. Dall'inizio degli anni cinquanta comincia a scrivere sceneggiature di commedie all'italiana,spesso in coppia con Ruggero Maccari. 

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Dalla fine degli anni quaranta collabora con i testi a diverse trasmissioni di varietà sia radiofonici che televisivi della Rai, tra l'altro è coautore dei testi delle scenette settimanali interpretate da Alberto Sordi tra cui il Conte Claro e Mario Pio . Nel film, dedicato a Vittorio De Sica, compaiono anche Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Mike Bongiorno nella parte di loro stessi, oltre ad Aldo e Lella Fabrizi e Giovanna Ralli .                                                                Nella foto : Scola .Troisi ,Mastroianni 

Scola con Massimo Troisi e Marcello Mastroianni sul set del film Che ora è

Scola riceve un'ottima accoglienza di critica e pubblico quando dirige La famiglia , commedia che ripercorre 80 anni di storia attraverso la saga di una famiglia con l'interpretazione di Vittorio Gassman,Stefania Sandrelli e Fanny Ardant. Altri due titoli di un certo rilievo sono Splendor e Che ora è , entrambi con Mastroianni e Massimo Troisi. Nel 1998 gira La cena,sempre con Gassman, la Ardant e la Sandrelli, nel 2001 Concorrenza sleale, con Diego Abatantuono,Sergio Castellitto e Gérard Depardieu, e nel 2003 il semidocumentaristico Gente di Roma. Dieci anni dopo torna inaspettatamente per l'ultima volta dietro la macchina da presa per dirigere il documentario Che strano chiamarsi Federico, dedicato a Federico Fellini nel ventennale della scomparsa, con il quale partecipa fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. 

Muore nella serata del 19 gennaio 2016 a Roma, nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico, dove era ricoverato per una malattia . Era sposato con la sceneggiatrice e regista Gigliola Fantoni da cui ha avuto due figlie, Paola e Silvia, le quali hanno entrambe collaborato professionalmente con il padre rispettivamente come aiuto regista e sceneggiatrice,dedicandogli alfine il documentario Ridendo e scherzando e il libro di memorie Chiamiamo il babbo.Ettore Scola, una storia di famiglia . 

Al Marc'Aurelio

Ettore Scola ha, fin dall'infanzia, una particolare predisposizione verso il disegno caricaturale e la vignetta. Abbozza caricature un po' dovunque, con l'unica finalità del divertimento e i suoi interessi verso la storia e/o gli autori della letteratura si traducono immancabilmente in immagini umoristiche, come testimoniano le tante figurine ritratte in atteggiamenti e tic fra i più disparati, schizzate nelle parti bianche dei superstiti libri di scuola. Proprio nel suo ultimo film, Che strano chiamarsi Federico, Scola ricostruirà la redazione del Marc'Aurelio, mettendo in scena i suoi stessi ricordi, mostrando al lavoro assieme a lui personalità come Age & Scarpelli, Steno, Ruggero Maccari, Giovanni Mosca, Vittorio Metz, nonché Federico Fellini .

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