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Romanzo "Le onde chiamano il tuo nome"

La nebbia aveva coperto la città e il mare aveva assunto un colore grigio scuro, annegando il blu nelle sue profondità. Nelle sue acque turbolenti alcune barche oscillavano lasciate all’oblio. Un triste paesaggio invernale.

Cosa guardavi oltre il vetro, mamma? Sognavi di fuggire nella nebbia? Scappare lontano da queste mura che non ti regalavano più la felicità?

Non mi sentisti quando ti chiamai. Non eri in quella stanza, eri lontana, dove solo la forza dell'immaginazione può portare.

Mi avvicinai lentamente e ti appoggiai la mano sulla spalla. Per un secondo vivesti con l'illusione che quella fosse la mano di papà. Rimanesti stupita nel vedere me e sorridesti, mentre i tuoi occhi erano pieni di lacrime. “Mamma, stai piangendo?”, ti chiesi e dentro di me sentii la stessa morsa allo stomaco, che provavo ogni volta che ti vedevo triste.

IRMA KURTI

Dal romanzo "Le onde chiamano il tuo nome" Besa Editrice, 2021

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