Quando le gocce d'acqua...

Quando le gocce d'acqua,
evaporate dal sole dell'inverno
si trasfomano in densa foschia
accarezzata dal gelo che copre la campagna,
di lì a poco una nebbia fitta avvolge il paesaggio.
E’ il momento di affrettarsi,
tra sciarpe e cappotti,
aggiustando il cappellino di lana
a proteggere il capo da cui,
sbarazzine,gioiscono le ciocche colorate
della tua pettinatura.
La tua mano nella mia,
per un contatto caldo che supera il corpo,
prosegue nel suo viaggio e arriva dentro,nel profondo.
La fornace sempre accesa,del nostro sentimento,
scoppietta come la legna secca del camino.
Sembra quasi che parli,
per raccontare del suo essere e spiegarti
come sia qui,e perche’.
Un viaggio lungo e tortuoso,
da seme ad albero,da albero
a fonte di pensiero e calore esistenziale,
nel suo ardere.
Mi sento felice,completo,quando ti parlo.
Mi mancano le parole.
Ma guardami negli occhi.
Il mio libro non è ben rilegato,
sono fogli in disordine.
Ma le parole scritte,
tra qualche macchia di inchiostro
e un velo di sorriso,sono io.

 

 

Kikko Giorgi

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