Elogio delle rose
Mentre navigavo nei miei sogni,
Travolto dal pensare al domani,
Il mio sguardo cade sulle piante di rose.
Come un sussurro,qualcosa mi ha chiamato.
Delicatamente.
Basse,nel loro outfit invernale,
dopo la potatura novembrina,
tra i raggi del primo sole tiepido
di fine gennaio,piccole punte rossastre
escono dagli antichi rami.
Primi respiri di foglie che parevano dimenticate.
È un risveglio.Il resistere al tempo
non è stato così complicato.
La loro anima sopravvive ,
ancorate a terra,
amate e trafitte da tutto ciò che accade.
La meschinita’ ,
la negazione di un sentimento,
o di una verita’,è solo presagio di una lenta,
insaziabile morte interiore.
Le rose non sono cosi’.
Vivono della loro purezza.
Tu sei loro.
Non ho ricordo di una tua parola
che mi abbia ferito,
di un gesto della tua persona
che mi abbia scalfitto.
Non ho ricordo di uno sguardo
che non sia mai stato luminoso e gentile.
E scavando nei nostri giovani ricordi,
mi rammento che nulla,
neanche il nostro sfumare umano,
potra’ cancellare l’amore che sento,
l’amore che mi regali,
la carezza della tua anima
che mi accompagnera’.
Per sempre.
t.me/ engi poesia