UNA NUOVA POESIA
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Come ci sono arrivato
(la malinconia)
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Come ci sono arrivato?
Non ho visto scale, né gradini
e non ho aperto porte o cancelli.
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Ero convinto d’esser vissuto all’aperto
dove c’è il mondo, gli altri, tutto
e non all’ultimo piano di un trucco.
Un vivere difficile, lo ammetto oggi,
ma non impossibile o inutile
per un qualsiasi mediocre medio
nato a cavallo di due secoli.
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Pensavo di essere un uomo pratico,
uno che sa a cosa servono le mani
e gli occhi. Che sa quando serve forza
o se si è arrivati ad una rifinitura
che preferisce l’aspra delicatezza
di una malinconica conclusione.
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Neanche immaginavo l’altezza
delle umane voragini affettive
e dove esse vanno a rintanarsi
correndo indietro verso luoghi giovanili
mentre si diventa esperti in solitudine
e le nostre tante volontà vengono sostituite
dalle mobilità, dai dubbi, da nuove intimità:
obbligatorie, necessarie, ma troppo recenti
per non essere quasi estranee.
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Così, di tempo in tempo
ci inventiamo persino l’amore
senza farci troppe domande in merito
alle quali pochi saprebbero rispondere.
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Sarà che così debba essere l’esserci,
ma se ci penso provo una grande nostalgia.
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Abner©Rossi
Martedì 10 dicembre 2024.