La notte era fredda e c'era una nebbia fitta, avvolgeva ogni cosa come una coperta di velluto. Un uomo camminava senza una meta precisa. La sola compagnia erano i suoi pensieri e il lieve scricchiolio dei suoi passi sulla strada deserta. Guardando a destra e a sinistra, cominciò a chiedersi dove sarebbe andato a finire. Mentre camminava, i suoi occhi si abituarono al buio e cominciò a notare le cose che lo circondavano: i lampioni che illuminavano la strada, le ombre che si muovevano, i piccoli animali che correvano tra l'erba alta; poi, in lontananza, vide una luce fioca. La luce sembrava provenire da una vecchia casa abbandonata, ma non c'era alcun suono, come se non vi abitasse nessuno. L'uomo arrivò più vicino, cominciò a sentire una lieve musica. Si avvicinò un po' di più, e vide che la porta era socchiusa. La musica si faceva sempre più forte, e sentì una voce che cantava. Si avvicinò ancora, e vide al centro della stanza una grande tavola rotonda intorno alla quale sedevano persone che ridevano e cantavano insieme, sicuramente si erano uniti per celebrare un momento di gioia. In tutta la tristezza che lo aveva circondato, rimase lì per un po', osservando quelle persone i che ridevano e si abbracciavano. La loro allegria era contagiosa, e alla fine scoprì che la vita poteva essere bella anche nella notte più buia.
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