C'era una volta un terribile vichingo di nome Ragnar. Era famoso per la sua forza, la sua coraggiosa presenza in battaglia e il suo scontroso carattere.
Tutti i villaggi vicini lo temevano , tanto che il solo sentire il nome Ragnar faceva tremare le gambe.Un giorno, mentre si trovava in mare aperto con la sua imponente nave vichinga, Ragnar avvistò una piccola creatura in difficoltà. Si trattava di un uccellino che era rimasto impigliato in una rete che galleggiava in mare.
Nonostante il suo istinto guerriero gli dicesse di ignorare la situazione, una strana tenerezza lo colpì vedendo quella povera creatura in difficoltà. I suoi uomini capirono la sua decisione e non erano d'accordo , ma lui decise di fermare la sua nave e di avvicinarsi all'uccellino.
Saltò fuori dalla barca, afferrò la rete e, con un'improvvisa forza, riuscì a liberare il piccolo uccellino, lo teneva con gioia in mano. Ragnar si accorse di come la sua attenzione verso l'animale lo aveva reso meno attento ai suoi uomini e allo stesso mare;ad un tratto, infatti, l'acqua si alzò improvvisamente e la nave venne investita da un'onda troppo grande per resistere.La nave si infranse e gli uomini caddero in mare. In quell'istante, Ragnar vide la vita sventargli davanti agli occhi,ma il destino aveva invece ancora bisogno di lui.Lui che aveva salvato il piccolo uccellino!Con l'ultimo sforzo riuscì a prendere il suo scudo e, galleggiando in mare, con il peso della sua armatura, riuscì a farcela a raggiungere una piccola isola.Lì, con l'uccellino ancora nel suo pugno, Ragnar capì che il valore della vita non era solo una questione di coraggio e di forza, ma di amore e di gentilezza.E da quel giorno il draconiano vichingo diventò un insegnamento per il suo popolo.Una guida verso un nuovo modo di vivere, dove anche la forza dell'anima poteva fare la differenza.
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