Letture

C'era una volta un ragazzo di nome Matteo che aveva una passione per le moto. Fin da quando era piccolo, amava sentire il rombo del motore e la sensazione di libertà che provava quando si muoveva sulla sua due ruote.  Un giorno, mentre viaggiava su una strada di campagna, vide un anziano che stava avendo difficoltà a portare la spesa a casa. Matteo si fermò e si offrì di aiutarlo, portando le borse fino alla sua porta. Da quel momento in poi il ragazzo decise che voleva utilizzare la sua passione per le moto per fare del bene agli altri. Iniziò a partecipare a eventi di beneficenza, utilizzando la sua moto per raccogliere fondi per diverse cause. Organizzò anche delle gare di motocross per raccogliere denaro per l'ospedale locale, dove i fondi furono utilizzati per acquistare strumenti medici per i bambini malati. Matteo non si fermò qui. Iniziò a organizzare viaggi in moto per le persone anziane e disabili che non avevano la possibilità di andare in giro da sole. Li portava in giro per la città, facendoli sentire liberi e felici come lui quando guidava la sua moto. Questo gli procurò una grande soddisfazione, perché sapeva che aveva fatto la differenza nella vita delle persone; iniziò anche a promuovere la sicurezza stradale tra i motociclisti, organizzando incontri e dibattiti sulla guida responsabile e il rispetto delle regole del codice della strada. In questo modo, Matteo voleva dimostrare che i motociclisti possono essere una risorsa per la società e non solo un pericolo sulla strada.Grazie alle sue opere di bene divenne molto popolare in città e molte persone iniziarono a seguirlo. Lui e il suo gruppo di motociclisti organizzavano spesso eventi di beneficenza e partecipavano alle maratone per la raccolta fondi. In poco tempo, la loro reputazione crebbe e molti iniziarono a chiamarli "i motociclisti del bene". Continuò a promuovere la cultura del volontariato e l'aiuto reciproco attraverso le sue opere di bene e  sebbene avesse iniziato come un semplice ragazzo con una passione per le moto, alla fine diventò un modello per la sua comunità e per molti altri, era veramente felice.